Spesso ci arrivano pazienti che lamentano generici fastidi come occhio rosso, lacrimazione prurito, sensazione di sabbia negli occhi, palpebre costantemente umide e visione saltuariamente offuscata. Questi pazienti nella maggioranza dei casi sono affetti da “discomfort lacrimale”, un quadro clinico molto diffuso sopratutto oltre il 60 anno di età e nel sesso femminile.

Le cause di questi fastidi riconoscono ipotesi multifattoriali, ma alla base di tutto c’è un funzionamento irregolare delle ghiandole lacrimali. Infatti una produzione di lacrime di cattiva qualità è in grado di generare questi sintomi così fastidiosi, e fino a poco tempo fa l’unico rimedio proposto dallo specialista consisteva nell’instillazione sporadica o quotidiana di colliri a base di elementi sostitutivi delle lacrime stesse, per di più contenenti soluzioni di acido ialuronico.
Oggi disponiamo innanzitutto di metodi di indagine più accurati che ci permettono di valutare approfonditamente la lacrimazione del paziente dal punto di vista quantitativo ma sopratutto qualitativo (stabilità, osmolarità, presenza di componenti infiammatorie, etc); questi risultati unitamente a dei questionari che sottoponiamo ai pazienti ci consentono di orientarci verso la cura più idonea che prevede, in un elenco di scelte via via più incisive, sostituti e integratori alimentari a base di omega3, terapia termica per decongestionare le ghiandole e infine applicazioni in più sedute di emissioni di luce pulsata (usata peraltro in svariate applicazioni in dermatologia e cosmesi) a bassa potenza allo scopo di rigenerare le ghiandole palpebrali, garantendo quel successo che i pazienti non ottengono in molti casi col semplice uso delle goccine lubrificanti.