Nel corso di questi ultimi 10 anni ho avuto modo di confrontarmi con esperti oculisti italiani ed internazionali e scambiare con loro impressioni ed opinioni in merito alla chirurgia del glaucoma ed in particolare alla chirurgia con l'impianto del dispositivo filtrante EX-PRESS®. Alcuni di loro, i più entusiasti ed esperti, hanno in questi anni sviluppato varianti personali della tecnica chirurgica di impianto di EX-PRESS® perché realmente convinti della differenza che l'utilizzo di questo dispositivo aveva comportato nella propria chirurgia del glaucoma. Altri colleghi, invece, avvicinandosi questa tecnica per la prima volta, manifestavano subito molta curiosità ed interesse verso questa procedura. Alcuni di loro hanno iniziato la loro curva di apprendimento osservando la chirurgia dal vivo nella mia sala operatoria ed oggi impiantano con soddisfazione EX-PRESS®, ringraziandomi per lo stimolo e l'incoraggiamento ricevuto.

Credo sia giunto il momento di diffondere in modo più capillare l'esperienza dei maggiori esperti in questo campo proponendo un approccio standardizzato per chi si avvicina a questa tecnica, offrendo interessanti esperienze personali per i più esperti e mettendo a disposizione di tutti una bibliografia omogenea e completa sull'argomento e per questo motivo ho deciso di scrivere questa monografia dedicata a EX-PRESS®.
Desidero ringraziare il gruppo di amici e colleghi coinvolti in questa esperienza che hanno partecipato con il loro contributo alla preparazione del materiale, ed in particolare il Professor Marco Nardi, presidente del S.I.GLA, per il supporto ed il contributo personale a questa iniziativa.
Ringrazio il Professor Michel Belkin, Università di Tel Aviv, ideatore e sviluppatore del dispositivo di filtrazione EX-PRESS®, per il contributo personale ai cenni storici che troverete in questa monografia e per le parole a me rivolte con sorprendente cordialità. Un sentito ricordo va al Professor Elie Dahan, recentemente scomparso, straordinario uomo di scienza e chirurgo, con un ringraziamento per il tempo dedicatomi in diverse occasioni ed i tanti importantissimi
consigli: la sua profonda conoscenza della patologia del glaucoma, insieme con la straordinaria dedizione e passione hanno fatto di lui una guida ed un punto di riferimento per molti di noi.
Un grazie sincero va anche a tutto il mio straordinario team di collaboratori, piccolo, ma tenace e qualificato, e sempre pronto a seguire ogni mia avventura professionale, mentre il ringraziamento conclusivo è per ALCON, nella persona dell'Ing. Daniele Mazzetti, per il supporto alla stesura e alla distribuzione di questa monografia.

Cenni Storici

L'idea di progettare un mini dispositivo di drenaggio per la chirurgia filtrante del glaucoma nacque da una intuizione di un personaggio non legato al mondo dell'oftalmologia. Nel 1995 infatti, il Professor Michael Belkin, direttore del Goldschleger Eye Research Institute presso lo Sheba Medical Center di Tel Hashomer in Israele, fu contattato dal suo amico e urologo di fiducia Dr. Benad Goldwasser per un parere sulla utilità di piccoli dispositivi medicali, simili a microcateteri, nella chirurgia del glaucoma. Il Dr. Goldwasser, coinvolto nella società Medino!, produttrice di stent cardiaci e il Prof. Belkin concordarono, che in linea di principio, l'applicazione di un simile dispositivo alla chirurgia filtrante del glaucoma sarebbe stata assolutamente benvenuta, anzi, una risorsa assai preziosa. I due decisero allora di dar vita al loro progetto per la realizzazione di un micro catetere destinato appositamente alla chirurgia del glaucoma.

Il progetto fu finanziato da Medinol che scelse l'ingegnere Ira Yaron incaricandolo per fondare una nuova società - la Optonol - al fine di compiere tutti i passi necessari alla progettazione, alla produzione e alla distribuzione del dispositivo.

L'ingegnere Ira Yaron può a pieno titolo considerarsi uno dei principali artefici dello sviluppo tecnico del prodotto e del suo successo, dalla nascita di Optonol, fino alla sua acquisizione da parte di Alcon, avvenuta nel 2009, quasi quindici anni dopo.

Apparve subito evidente che il dispositivo non poteva essere brevettato come una evoluzione del "rivetto di Ritch" (dispositivo ideato da Robert Ritch), e quindi l'obiettivo fu quello di sviluppare un prodotto che potesse essere brevettato in modo del tutto originale per design, materiali e metodo di produzione. Fu deciso che il prodotto dovesse rispondere a criteri di estrema semplicità e rapidità di impianto, ottimizzando ogni dettaglio al fine di ottenere una efficace riduzione del tono oculare a breve e a lungo termine, nonché una riduzione delle complicanze rispetto alla chirurgia filtrante tradizionale. Per tale motivo la scelta del materiale di costruzione ricadde  sull'acciaio "medical grade", mentre i primi studi in laboratorio riguardarono la neutralità del materiale all'interno di un campo magnetico.

Molti altri sforzi furono dedicati allo studio idrodinamico del dispositivo. L'obiettivo infatti doveva essere quello di ottenere un abbondante deflusso ma senza le ipotensioni classiche della trabeculectomia, e senza dover ricorrere a meccanismi interni di tipo valvolare, che avrebbero complicato notevolmente la costruzione e la semplicità di funzionamento del dispositivo, con notevoli ripercussioni sulla sua affida~ilità. I calcoli ed i tentativi fatti per ottenere queste caratteristiche tecniche furono numerosi ed estenuanti, ma alla fine l'obiettivo fu raggiunto.

Buona Lettura.
Mario Sbordone